IL BORGO DI SPINA

Veduta di Spina


Il lato Nord-Est del borgo fortificato di Spina. Qui sotto è ritratto il bellissimo casale rurale di Spina, situato a 150 metri dalle mura medievali e a 100 metri dalle nuove costruzioni.


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Il paese si trova lungo la strada provinciale che da Marsciano conduce verso via Settevalli ed il lago Trasimeno, in cima ad una bassa collina, ed è popolato da 573 abitanti (Dati Istat 2001).
Il borgo fortificato di Spina è minacciato da una serie di costruzioni in via di realizzazione a pochi metri dalle mura sul lato Nord-Est (più informazioni).
Storia di Spina
Nel 1260 il paese risulta assegnato al Rione perugino di Porta Eburnea; l’esercito di ArrigoVII, in discesa in Italia, lo devasta nel XIV secolo, tanto che il Castello venne esentato dal fornire uomini per la guerra tra Perugia e Todi.
Subì un ulteriore assedio da parte di Braccio Fortebraccio nel 1416: Solo al teRzo assalto dopo aver subito ingenti perdite, egli riuscì a penetrarvi e a saccheggiarlo. Nel 1439 e nel 1444 vennero concessi dei sussidi agli abitanti affinché potessero riparare le mura. Nel 1643, le truppe gran ducali di Toscana, vi si accamparono dopo aver messo in fuga i soldati pontifici.
Nel 1879 vi venne fondata una “Società Operaria di Mutuo soccorso”, gestita autonomamente dai suoi abitanti; in quel periodo, il paese cominciò ad espandersi anche al di fuori della cinta muraria.
Il centro storico di Spina è un esempio di architettura civile perugina del Quattrocento infatti vi si trovano il borgo fortificato (XII), realizzato prevalentemente in cotto, con pianta quadrilatera e due torri circolari, una delle quali è ancora in ottimo stato di conservazione, La chiesa parrocchiale di San Nicolò e San Faustino martire (XII), anticamente dipendente dal monastero perugino di San Pietro, La chiesina della madonna delle grazie (XV) riedificata nel 1757, Vi si trova inoltre l’antico mulino in direzione di Mercatello, resta sulla sponda sinistra del fiume Nestore e ancora conserva macine, tramogge, stamigne per la lavorazione del grano e gran parte della meccanica usata per trasformare la forza dell’acqua in forza motrice per gli apparati di macinazione, infine l’Antenna museale del Museo Dinamico del Laterizio e delle Terrecotte di Marsciano.
Testo di Veronica Blasco, Miryam Keller, Joana Andri, Mounia Taoufiqui |
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